Intervista a Giuseppe, Marco, Matteo e Mauro che ci raccontano della loro esperienza nel percorso di studi nel Master in Business and Administration.

Sono professionisti in 4 settori totalmente diversi e vivono in città di differenti parti del mondo: Giuseppe a Boston, Marco in Piemonte, Matteo nelle Marche, Mauro a Honolulu.

  • Come è nata l’idea di applicare per un master e perché proprio l’Executive MBA del Politecnico di Milano?
    • Giuseppe: Ho un background scientifico e al momento sono un Instructor ad Harvard, quindi lavoro in Università. L’idea del MBA è legata principalmente al desiderio di acquisire un set competenze trasversali in ambito di business e management e per aprirmi a nuove prospettive professionali.
    • Marco: Background ingegnere meccanico, da qualche anno a lavoro avevo la responsabilità P&L di una Business Unit à accrescere e padroneggiare capacità di natura più manageriale e finanziaria e crescita aziendale, nonché ampliare i settori in cui poter lavorare in futuro ritenendo l’Automotive un settore che non mi porterà alla pensione. La formula del MIP e la flessibilità delle lezioni da remoto mi hanno fatto optare per tale soluzione.
    • Matteo: Obiettivo: Crescita professionale, nel medio/lungo periodo auspicabile una posizione manageriale. Valutazione e negoziazione con l’azienda per la quale lavoro che ha poi finanziato il Master.
    • Mauro: Dare quel qualcosa in piu al mio CV, poter ambire a ruoli manageriali di più alto livello ed acquisire conoscenze come finance, strategy e marketing.
  • Quale parte di questo percorso ti è piaciuta di più?

Giuseppe: Interazioni con la classe, settimane frontali (in particolare la settimana alla London Business School) e quasi tutte le materie, soprattutto Strategy, Innovation e le materie economico-finanziarie.

  • Marco: Alcuni corsi son stati effettivamente utili e interessanti. Nessuno completo, ma era prevedibile, però le basi per approfondire su argomenti cruciali per un manager. Al netto delle hard skill, la parte del percorso che mi è piaciuta di più è quella relativa all’interazione con culture differenti, diverse personalità nei lavori di gruppo che, seppur non sempre facile, è sicuramente un grande insegnamento per il futuro lavorativo. Il fatto poi di aver fatto tutto ciò da remoto ci ha fatto “allenare” molto e bene a quello che il Covid-19 ha portato nelle aziende.
  • Matteo: Face to face weeks! Networking
  • Mauro: Face to face weeks! Networking – Come corsi sicuramente global markets, economics e finances.
  • Che cosa suggeriresti di modificare, migliorare?

Giuseppe: Proverei ad aggiungere un numero maggiore di attività pratiche coordinate da faculty MIP, anche da remoto.

In alcuni casi, ho rilevato un eccessivo focus su esami e assignments che ha tolto tempo – già ridotto se si intraprende il corso in parallelo ad una attività lavorativa – a un approfondimento e personalizzazione sugli oggetti di studio di più interesse.

  • Matteo: Migliorare le modalità di alcuni esami
  • Mauro: Spingerei per una maggior interazione durante le lezioni con i professori.
  • È reale, concreto l’apporto di questo Master alla tua professione?

Giuseppe: Sì, soprattutto credo per eventuali sviluppi di carriera in Industria o per la creazione e lo sviluppo di una startup.

  • Marco: Sicuramente alcuni concetti e approcci sì. Utilizzavo e vedevo già diversi aspetti di conto economico, P&L division, Budget etc.. ma col master son riuscito ad approfondire, padroneggiarli meglio e viverli in modo più attivo, nonché una metodologia più strutturata per analizzare il mondo del business più a livello globale in funzione di cambiamenti politici, news, trend di mercato etc..

Altri corsi credo e spero di non doverli mai sfruttare (vedi Business Law etc..).

Per l’aspetto relativo al cambio di lavoro, direi che mi ha dato competenze più spendibili in diversi settori, nonché un pezzo di carta valido e riconosciuto.

  • Matteo: Sì. Spero di poterlo confermare nel prossimo periodo, anche per quanto riguarda significative variazioni professionali
  • Mauro: Sì, decisamente, ho più idee, ho più visione di come un’azienda si può/potrebbe muovere a livello lavorativo.
  • Che tesina avete scelto per concludere questo percorso?

Marco: Tesi proposta da Giuseppe cui abbiamo aderito con entusiasmo, ma lascio a lui descriverla.

Giuseppe: TLS Set up of an innovative business model for a sustainable growth. Il progetto mirava alla creazione di un business model per il bioincubatore Toscana Life Sciences di Siena

  • Come vi siete organizzati viste le distanze geografiche e temporali (Giuseppe a Boston, Mauro a Honolulu, Marco e Matteo in Italia)?

Come più o meno tutto il master per i lavori di gruppo, ovvero con call Teams a orari consoni a tutti, qualcuno rinunciava o ritardava cena o uscite, qualcuno invece faceva le call a colazione. E’ stato divertente alla fine.

Obiettivi settimanali. Suddivisione compiti. Teams Calls in diversi orari (Mattina, Sera, Notte) Cercavamo di regolarci in base agli impegni giornalieri e come ore uno slot molto utilizzato è stato quello delle 19-22 italiane, anche se si è sforato spesso

  • Quali sono stati i punti su cui “scontrarvi” di più e quali invece vi hanno fatto sorridere?
    Non c’è mai stato un vero e proprio scontro, piuttosto diversi momenti di confronto costruttivi.

Fondamentalmente il gruppo di lavoro per la tesi è stato formato da quattro amici. Anche per questo, credo, non ci sono stati grandi scontri e i confronti si sono risolti con discussione e votazione per maggioranza. Risate e chiacchiere a 360 gradi ci hanno accompagnato lungo tutto il percorso.

Marco: Non ci son stati scontri, qualche punto di vista differente, ma siccome i gruppi per la tesi son stati scelti da noi, conoscevamo già le persone con cui si lavora meglio.

Quelli più divertenti, moltissimi, principalmente a inizio call dove facevamo una breve introduzione light su argomenti legati alla tristezza del panorama politico italiano e al calcio (fortunatamente nessuno era gobbo).

  • Un aneddoto in particolare? Funny story: sentir “russare” durante una call (Il fuso orario ha giocato la sua parte! :D) Ce ne sarebbero molti, forse l’aneddoto più divertente è legato a uno di noi che durante una call si è addormentato con tanto di accompagnamento sonoro…

Marco: Personalmente (divertente) mi son addormentato durante una call notturna per star dietro agli orari di chi vive serenamente alle Hawaii J.

  • Che cosa suggeriresti a chi decidesse di intraprendere il tuo stesso percorso?

Giuseppe: Il Master da’ tantissimo, sia a livello umano che formativo, ma richiede molto impegno. Il consiglio è di vivere l’esperienza al massimo ed essere pronti a sacrifici personali.

  • Marco: Organizzazione e pazienza, il master è meno flex di quanto il nome non dica.
  • Matteo: Tanto sacrificio e flessibilità per almeno 18 mesi.
  • Mauro: Concordo con Matteo ed aggiungo di pensare bene a cosa vogliono dal MBA soprattutto in relazione all’eta ed allo stato della carriera lavorativa, se si è agli inizi (diciamo nei primi 5 anni) forse meglio un full time F2F.
  • executive, mba, milano, master, business, administration, experiences

  • Grazie per la disponibilità, La Tedeschi
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