• Ciao Fabrizio! Cosa ha ispirato i tuoi libri “Google My Business per il Food: Ottenere il massimo della visibilità nei risultati di ricerca” e “Food Marketing Jetpack: Come i ristoratori hanno affrontato la pandemia”?

Ho voluto creare delle letture semplici, brevi e con un piano pratico. Togliendo l’aspetto filosofico e puntando direttamente alla soluzione di alcune esigenze.

Questi due titoli sono dei “mini-manuali”, quindi adatti ad un pubblico specifico, ossia coloro che operano nel mondo del food.

 

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  • Come sei diventato scrittore?

Non mi definisco uno scrittore, farei un grande torto a tanta gente J

Principalmente ho voluto abbattere la mia impermeabilità alla lingua italiana, sin da piccolo ho sempre avuto delle difficoltà dovute anche alle mie balbuzie. Per questo, grazie anche alla “tranquillità” del lockdown, ho avuto occasione di leggere tanti libri per poi sfociare nel primo tentativo di scrittura.

  • Chi ti ha supportato di più nella scrittura dei tuoi libri?

Letizia, la mia collega. Devo a lei i miei progressi.

  • Che relazione hai con i tuoi editori?

Nessuna, per ora ho sfruttato la possibilità di pubblicare attraverso Amazon

  • In quale momento e luogo ti senti più creativo e scrivi di più?

Ho preso l’abitudine di alzarmi molto presto al mattino, dopo colazione e in determinate giornate delle settimane, impiego circa 90 minuti alla scrittura. Ho dedicato un vecchio portatile per questo genere di attività e anche un angolo della mia casa. Mentre scrivo sono privo di distrazioni, il computer non ha connessione ad internet (solo al termine della sessione lo collego alla rete per fare un backup online del file) e lo smartphone è molto lontano dalla postazione. Di sottofondo musica “lofi beats”

  • C’è un* scrittore/rice che ti ha spinto e ispirato alla scrittura?

Tiziano Terziani, è stato lui a darmi questa “spinta”, mentre l’ispirazione per il libro che uscirà il 7 luglio (spero) è di Stefano Benni, la grammatica di Dio.

  • Quale messaggio vuoi passare con i tuoi libri?

Riguardo i manuali mi piace trasmettere un metodo, molto spesso mi sono trovato a collaborare con persone legate prettamente agli obiettivi, mentre ho avuto prova che per raggiungere questi ultimi devi possedere un buon metodo, altrimenti sei costretto a reinventarti ogni giorno.

  • Hai già in mente un altro testo?

Si, tutti noi con difficoltà espressive possediamo una grande quantità di storie (e concetti) inespresse, non nascondo ho tanta voglia di raccontarle.

 

 

  • Come concili la vita di scrittore con il tuo attuale lavoro di Fondatore e CEO di Maiora Labs, Ingenio Labs, Videns Pictures?

Con delle buone abitudini, ho la sfortuna di non essere padre, quindi per ora riesco a gestire tutto con buoni successi.

  • Con quale passaggio da entrambi i libri vuoi salutarci?

Chi vuol muovere il mondo, prima muova se stesso.

Essendo dei manuali ci sono pochi “passaggi” da menzionare, però questo aforisma racchiude l’essenza di questi manoscritti.

  • PS a chi vuoi dedicare questa intervista?

A te, Silvia e alla genuinità del nostro rapporto. Seppur siano passati 16 anni da quando ci siamo conosciuti e migliaia di chilometri ci dividono, oggi mi trovo a parlare con te e ritengo sia molto prezioso. Siamo cresciuti entrambi con dei modelli validi e forti, abbiamo fatto tanto per salvaguardare la nostra persona da tutto ciò che ha tentato di minare il nostro cammino. Quindi la dedico a te, alla tua “antifragilità” e al tuo modo di saper prosperare in tutte le occasioni di vita.