Cogli la grande occasione del 10% di sconto* presentando codice Latedeschi.com per rifarti il look e farti consigliare sui migliori negozi e occasioni nel caratteristico quartiere romano di Testaccio!

Chiamali allo +39 06 9506 0189 o contattali tramite la loro pagina facebook https://www.facebook.com/DAMAHAIRSTUDIO107 comunicando il codice cliente e mandaci le foto del prima e del dopo!

Siamo certi tutti noteranno il tuo cambiamento e la tua soddisfazione!

Cosa aspetti?

 

*Offerta one shot valida solo per nuovi clienti.

 

 

Amante della Spagna, non potevo che accettare ad occhi chiusi quando la mia amica Daniela mi propose di andare a Santander per il weekend del suo compleanno!

Parliamo del primo fine settimana di aprile e soprattutto del 2014.. quindi sei anni fa; perdonatemi se le foto non sono di alta qualità come quelle odierne e se non ricordo tutti i dettagli.

Intento di questo post è condividere con voi dei bei ricordi, delle informazioni utili e magari sapere se anche qualcuna/o di voi ci è stata/o e vuole raccontarci la propria esperienza in Cantabria!

Siamo partite da Roma il venerdì sera, purtroppo non potevo prima per motivi lavorativi, e siamo rimaste fino al tardo pomeriggio di domenica.

Appena arrivate ci siamo regalate un aperitivo ricco di tapas e seguente cena in cui abbiamo assaporato varie delizie tra cui il cocido montañés e la quesada pasiega.. lo so, sul cibo la mia memoria è sempre vigile e fresca.. ?

Il sabato mattina ben cariche e desiderose di turismo abbiamo preso la macchina a noleggio e ci siamo dirette al Museo de Altamira, una fedele e interessante riproduzione della preistorica grotta situata a Santanilla del Mar.

Questa struttura è un polo di ricerca e studi per gli appassionati di questo settore in tutto il mondo e sta sviluppando vari laboratori per diffondere questo sapere e la curiosità per le cave paleolitiche anche nei più giovani delle scuole primarie.

Da lì, breve sosta per un pan con tomate y zumo de naranja per poi proseguire verso il delizioso e molto apprezzato borgo di Santillana del Mar, considerato uno dei centri con maggior valore storico artistico di tutta la Spagna.

Un aneddoto divertente parlando con le poche persone locali che incontri e con pazienza ti raccontano qualcosa delle proprie origini: il nome Santillana del Mar è una “mentira” (bugia) in quanto non è SANTA.. non è LLANA (piana) e non sul MAR..

Quanta fantasia chiunque coniò il nome per questa piccola delizia geografica, storica e soprattutto artistica! ?

Tra le foto potrete notare che abbiamo molto apprezzato Santillana e soprattutto la sua Colegiata de Santa Juliana, ricostruita intorno al 1700, ma che fortunatamente ancora conserva alcune opere e dettagli del 1300. Se andrete a visitarla, come vi auguro, non perdetevi il giardino interno con quella bella luce non poteva che essere super apprezzato da due amanti del Sole e dei colori come noi!

https://www.emotionsmagazine.com/racconti-viaggio-consigli-viaggiatori/santillana-del-mar-la-perla-dei-paesi-baschi-spagna

Pienamente soddisfatte di questa prima interessante visita, ci siamo dirette verso un’altra bomboniera cantabrica: Castro Urdiales! Oh quanto mi è piaciuto e rimasto nel cuore questo pittoresco, storico, speciale paesino che si affaccia sul mare e si trova a metà strada tra Santander e Bilbao.

Mi ha colpito da subito, non so esattamente per cosa, per quale motivo; non saprei davvero come spiegarlo e quindi spero le immagini e la mia faccia possano parlare per me..

Una signora con cui ci fermammo a chiacchierare fuori dalla gelateria, ci ha raccontato che Castro Urdiales è stato uno dei primi borghi spagnoli ad essere abitati in epoca quasi preistorica e ha per moltissimo tempo avuto un ruolo strategico per il commercio vista la sua posizione. Ragione per cui troviamo una importante Chiesa e il Castello nonostante le piccole dimensioni territoriali e amministrative.

Qualche info in più: https://www.apiediperilmondo.com/castro-urdiales/

La Iglesia de Santa María de la Asunción in stile prettamente gotico ha visto iniziare i suoi lavori intorno al 1200, dando all’intera cittadina questa atmosfera medievale che si può respirare ancora oggi camminando sotto gli archi, tra le rocce arenarie con cui fu costruito il monumento e le vetrate tipe gotiche tramite le quali si cerca di far entrare la luce nella Chiesa.

Il Castello di Sant’Anna, unico dei pochi sopravvissuti (anche se solo parzialmente) è stato anche lui costruito in epoca medievale e possiamo ancora riconoscerne la forma pentagonale con i quattro forti nei rispettivi angoli.

La Chiesa e il Castello furono eretti proprio in quella posizione da Alfonso VIII per difendere il regno di Castiglia dagli attacchi tramite mare e quindi eventuali invasioni dal nord.

Guardando la fortezza di Sant’Anna è possibile passeggiare oggi sul ponte medievale, conosciuto anche come ponte romano e conduce all’affascinante faro, costruito nel XIX secolo e acceso per la prima volta nel 1853, dopo anni di invasioni, battaglie ed erosioni naturali.

Ammaliate dal tramonto e dall’atmosfera dolce e accogliente di Castro Urdiales, abbiamo deciso di cenare in un ristorantino del porto per poi rientrare in hotel stanche e super soddisfatte dell’intensa giornata cantabrica.

Domenica mattina, ancora curiose e stimolate, ma anche stanche della lunga giornata precedente, abbiamo deciso di passare la giornata principalmente in zona Santander.

Così abbiamo iniziato con una lunga camminata fino al Palacio de la Magdalena, area molto interessante, spaziosa, dove puoi passare buona parte della giornata visto il parco, il confine con il vasto e aereggiato Golfo di Biscaglia, un grazioso aquarium con accesso diretto di acqua marina e per finire il piccolo museo naturale all’aperto dedicato al carismatico Vital Alsar Ramirez di cui adoro la citazione: LA FE ES LA BARCA, PERO SOLO LOS REMOS DE LA VOLUNTAD LA LLEVAN».

È curioso come questo importante Palacio, costruito a inizio ‘900 come residenza estiva, sia poi stato acquistato dal Comune di Santander per trasformarlo in sede dell’Università Internazionale Estiva e centro congressi ed eventi.

Di seguito un interessante blog per altre info e foto: https://martinaway.com/penisola-de-la-magdalena-santander/

E voi siete mai stati a Santander?

Cosa vi ha colpito in particolare della Cantabria?

Dai dai sono curiosa ?

 A presto mia adorata Spagna! 🙂

Being a Lover of Spain, I could only accept without doubting when my friend Daniela proposed to me to go to Santander for her birthday weekend!

We are talking about the first weekend of April and especially of 2014 .. so six years ago; forgive me if the photos are not of high quality like today and if I don’t remember all the details. ?

The purpose of this post is to share good memories, useful information and maybe know if even some of you have been there and want to tell us about your experience in Cantabria!

We left Rome on Friday evening, unfortunately I was unable to leave earlier for business reasons, and we stayed until late Sunday afternoon.

As soon as we arrived we started the night with an aperitif full of tapas and the following dinner in which we tasted various delights including the cocido montañés and the quesada pasiega .. I know, on food my memory is always alert and fresh .. ?

On Saturday mornings, well charged and eager for tourism, we rented a car and headed to the Museo de Altamira, a faithful and interesting reproduction of the prehistoric cave located in Santanilla del Mar.

This structure is a center of research and studies for fans of this sector all over the world and is developing various laboratories to spread this knowledge and curiosity for the Paleolithic quarries even in the youngest of primary schools.

https://www.brittany-ferries.co.uk/guides/spain/cantabria/santillana-del-mar/museo-de-altamira

From there, a short stop for a pan con tomate y zumo de naranja and then continue towards the delightful and highly appreciated village of Santillana del Mar, considered one of the centers with the greatest historical and artistic value in all of Spain.

A funny anecdote talking to the few local people you meet and patiently tell you something about their origins: the name Santillana del Mar is a «lie» as it is not Saint (SANTA) .. it is not LLANA (flat) and not on the Sea..

How much imagination anyone coined the name for this little geographical, historical and above all artistic delight! ?

https://www.santillana-del-mar.com/en

Among the photos you can see that we greatly appreciated Santillana and especially its Colegiata de Santa Juliana, rebuilt around 1700, but which fortunately still retains some works and details from the 1300s. If you go to visit it, as I wish you, don’t miss the internal garden with that beautiful light it could only be super appreciated by two lovers of the Sun and colors like us!

Fully satisfied with this first interesting visit, we headed for another Cantabrian pearl: Castro Urdiales! Oh how much I liked and remained in my heart this picturesque, historic, special village overlooking the sea and located halfway between Santander and Bilbao.

It struck me immediately, I don’t know exactly for what, for what reason; I really don’t know how to explain it and so I hope the images and my face can speak for me ..

A lady with whom we stopped to chat outside the ice cream shop, told us that Castro Urdiales was one of the first Spanish villages to be inhabited in almost prehistoric times and for a very long time had a strategic role for commerce given its location. Reason why we find an important Church and the Castle despite the small territorial and administrative dimensions.

The typically Gothic Iglesia de Santa María de la Asunción saw its work begin around 1200, giving the entire town this medieval atmosphere that can still be breathed today by walking under the arches, among the sandstone rocks with which the monument and the typical Gothic windows through which we try to let the light enter the Church.

The Castle of Sant’Anna, the only one of the few survivors (even if only partially) was also built in medieval times and we can still recognize its pentagonal shape with the four forts in the respective corners.

The Church and the Castle were built in that position by Alfonso VIII to defend the kingdom of Castile from attacks by sea and therefore any invasions from the north.

Looking at the fortress of Sant’Anna it is possible to stroll today on the medieval bridge, also known as the Roman bridge and leads to the fascinating lighthouse, built in the 19th century and lit for the first time in 1853, after years of invasions, battles and natural erosions.

Enchanted by the sunset and the sweet and welcoming atmosphere of Castro Urdiales, we decided to dine in a restaurant in the port and then return to our hotel tired and super satisfied with the intense Cantabrian day.

Sunday morning, still curious and stimulated, but also tired from the long previous day, we decided to spend the day mainly in Santander.

We started with a long walk to the Palacio de la Magdalena, a very interesting, spacious area, where you can spend most of the day having regard to the park, the border with the vast and airy Bay of Biscay, a nice aquarium with direct access to sea water and finally the small open-air natural museum dedicated to the charismatic Vital Alsar Ramirez whose quote I love: LA FE ES LA BARCA, BUT SOLO LOS REMOS DE LA VOLUNTAD LA LLEVAN «.

It is curious how this important Palacio, built in the early 1900s as a royal summer residence, was later purchased by the Municipality of Santander to transform it into the headquarters of the International Summer University and congress and events center.

Check out this: https://www.lonelyplanet.com/spain/cantabria-asturias-and-galicia/santander/attractions/palacio-de-la-magdalena/a/poi-sig/1481711/360749

¡Amante de España, solo podía aceptar sin dudas cuando mi amiga Daniela me propuso ir a Santander para su fin de semana de cumpleaños!

Hablamos del primer fin de semana de abril y especialmente de 2014 … así que hace seis años; perdónadme si las fotos no son de alta calidad como hoy y si no recuerdo todos los detalles.

El propósito de esta publicación es compartir buenos recuerdos, información útil y tal vez saber si incluso algunos de ustedes han estado allí y quieren contarnos sobre su experiencia en Cantabria.

Salimos de Roma el viernes por la noche, desafortunadamente no pude hacerlo antes por razones de trabajo, y nos quedamos hasta el domingo por la tarde.

Tan pronto como llegamos nos aprovechamos un aperitivo lleno de tapas y la siguiente cena en la que probamos varias delicias, incluyendo el cocido montañés y la quesada pasiega … Lo sé, en la comida mi memoria siempre está alerta y fresca … ?

Los sábados por la mañana, bien cargadas y ansiosas por el turismo, tomamos el coche de alquiler y nos dirigimos al Museo de Altamira, una reproducción fiel e interesante de la cueva prehistórica ubicada en Santanilla del Mar.

Esta estructura es un centro de investigación y estudios para los fanáticos de este sector en todo el mundo y está desarrollando varios laboratorios para difundir este conocimiento y curiosidad por las canteras paleolíticas, incluso en las escuelas primarias más jóvenes.

https://www.spain.info/it/que-quieres/arte/museos/cantabria/museo_nacional_y_centro_de_investigacion_de_altamira.html

Desde allí, una breve parada para tomar un pan con tomate y zumo de naranja y luego continuar hacia el encantador y muy apreciado pueblo de Santillana del Mar, considerado uno de los centros con mayor valor histórico y artístico de toda España.

Una anécdota divertida que eschuchemos de unas personas locales que encontramos es algo sobre sus orígenes: el nombre de Santillana del Mar es una «mentira» ya que no es SANTA … no es LLANA (plana) y no està sobre el mar ..

¡Cuánta imaginación lo que acuñó el nombre de esta pequeña delicia geográfica, histórica y sobre todo artística! ?

Entre las fotos se puede ver que apreciamos mucho a Santillana y especialmente a su Colegiata de Santa Juliana, reconstruida alrededor de 1700, pero que afortunadamente aún conserva algunas obras y detalles de la década de 1300. Si vas a visitarla, como te deseo, no te pierdas el jardín interno. ¡Con esa hermosa luz cuanto dos amantes del Sol y de colores como nosotras podrían apreciarlo de maravilla!

Completamente satisfechas con esta primera visita interesante, nos dirigimos a otro favor cántabro: ¡Castro Urdiales! Oh, cuánto me gustó y me quedé en mi corazón este pueblo pintoresco, histórico y especial con vista al mar y ubicado a medio camino entre Santander y Bilbao.

Me llamó la atención de inmediato, no sé exactamente por qué, por qué razón; Realmente no sé cómo explicarlo, así que espero que las imágenes y mi cara puedan hablar por mí.

Una señora con la que nos detuvimos para charlar frente a la heladería nos contó que Castro Urdiales fue una de las primeras aldeas españolas habitadas en tiempos casi prehistóricos y que durante mucho tiempo tuvo un papel estratégico para el comercio dada su ubicación. Motivo por el cual encontramos una importante Iglesia y el Castillo a pesar de las pequeñas dimensiones territoriales y administrativas.

La Iglesia de Santa María de la Asunción, típicamente gótica, vio su trabajo comenzar alrededor de 1200, dando a toda la ciudad esta atmósfera medieval que todavía se puede respirar hoy caminando bajo los arcos, entre las rocas arenarias con las que monumento y las típicas ventanas góticas a través de las cuales intentamos dejar que la luz entre en la Iglesia.

El Castillo de Santa Ana, el único de los pocos sobrevivientes (aunque solo sea parcialmente) también se construyó en la época medieval y aún podemos reconocer su forma pentagonal con los cuatro fuertes en los rincones respectivos.

La Iglesia y el Castillo fueron construidos en esa posición por Alfonso VIII para defender el reino de Castilla de los ataques por mar y, por lo tanto, de cualquier invasión desde el norte.

Mirando a la fortaleza de Santa Ana es posible pasear hoy por el puente medieval, también conocido como el puente romano que conduce al fascinante faro, construido en el siglo XIX e iluminado por primera vez en 1853, después de años de invasiones, batallas y erosiones naturales.

Encantados por la puesta de sol y el ambiente dulce y acogedor de Castro Urdiales, decidimos cenar en un restaurante en el puerto y luego regresar a nuestro hotel cansadas ​​y súper satisfechas con el intenso día cantábrico.

 

El domingo por la mañana, todavía curiosas y estimuladas, pero también cansadas del largo día anterior, decidimos pasar el día principalmente en Santander.

Así que comenzamos con una larga caminata hasta el Palacio de la Magdalena, una zona muy interesante y espaciosa, donde puedes disfrutar la mayor parte del día teniendo en cuenta el parque, la frontera con el vasto y espacioso Golfo de Vizcaya, un bonito acuario con acceso directo al agua marina y finalmente el pequeño museo natural al aire libre dedicado al carismático Vital Alsar Ramírez cuya cita me encanta: LA FE ES LA BARCA, PERO SOLO LOS REMOS DE LA VOLUNTAD LA LLEVAN «.

Es curioso cómo este importante Palacio, construido a principios del siglo XX como residencia de verano, fue adquirido posteriormente por el Municipio de Santander para transformarlo en la sede de la Universidad Internacional de Verano y el centro de congresos y eventos.

Y tu?

Fuiste a Santander?

Que te encanta de Cantabria?

Cuentame ?

Aloha!

Ecco come queste fantastiche isole ti accolgono.. una semplice parola, ma che sprigiona ormai da anni quel qualcosa di esotico, di colorato, di positivo specialmente in noi italiani.

Così, con la stessa energia, voglio cominciare a raccontarvi le nostre Hawaii che abbiamo la fortuna di vivere non solo da residenti ma anche da turisti.. quindi godiamo sia della sua vita quotidiana che dei posti nuovi, diversi, inaspettati che ancora dobbiamo scoprire.

Noi viviamo sull’Isola di Oahu, punto di riferimento per le Hawaii con la sua capitale Honolulu.

È un’isola grande con un’alta densità di popolazione (circa un milione di persone). È diversa in ogni sua parte, da nord a sud, da est a ovest. Non ti fa annoiare mai, direi! ?

Oahu si estende su circa 1.600 km, con un territorio denso di vegetazione verde per buona parte dell’anno. Possiede piccole e grandi baie, un fantastico cratere vulcanico, spiagge larghe e strette, tutte costeggianti l’Oceano che riesce a regalarci le più svariate sfumature di blu!

Sono tante le opportunità che quest’isola offre e così, anche io e mio marito abbiamo cercato di coglierne quante più possibili:

  • Hiking – immersi nella meravigliosa natura
  • Farsi scaldare dal Sole sdraiati in spiagge più e meno famose
  • Snorkeling tra tartarughe e divertenti pesci colorati, coralli delicati e preziosi
  • Lezioni di surf e bodyboarding
  • Degustazioni di cibo locale e internazionale
  • Sfavillanti fuochi d’artificio
  • Concerti di Ukulele
  • Lezioni di Hula
  • Andare nelle local farms per portarsi a casa le vere Macadamias, la frutta locale a KM 0, il cocco, il miele

Appena ci siamo trasferiti a Honolulu, tutti da casa mi chiedevano come fossero queste Hawaii, che tipi fossero gli Hawaiiani; io rispondevo che mi serviva ancora del tempo per capire, per avere le idee chiare..

Dopo un anno in questa meravigliosa realtà, mi sento di poter tranquillamente affermare che la più grande ricchezza e caratteristica di queste fantastiche e colorate isole è proprio il loro essere uniche! Immerse nell’oceano, a metà tra Occidente e Oriente, sono un grandioso miscuglio di razze, tradizioni, sapori, culture, festività, religioni, abitudini..

Qualche cenno storico mi aiuterà sicuramente a spiegare il perché di queste mie affermazioni:

Le isole hawaiiane furono raggiunte e abitate per la prima volta 1.500 anni dai Polinesiani, dando così un input floreale, di colori, di balli e sapori a questo arcipelago.

A fine ‘700 sono arrivati qui per la prima volta gli Europei guidati da Capitan Cook e dopo circa un centinaio di anni, quando le piantagioni di zucchero continuavano a produrre in modo esponenziale, sono arrivati qui lavoratori dalla Cina e poi da Filippine, Corea, Giappone.

È soprattutto da questa manodopera che ben mischiata ai tratti polinesiani derivano i tratti meravigliosi degli attuali hawaiiani.

Ovunque in queste isole è possibile trovare tantissimi ristoranti di cucina orientale e quella che ho scoperto piacermi di più è quella Coreana!

Un sito che ben sintetizza e racconta la storia Hawaiiana è https://www.gohawaii.com/hawaiian-culture/history

E tu hai mai avuto l’opportunità di vistare le Hawaii?

Se no, cosa in particolare ti piacerebbe sapere di queste isole?

E poi, Ti sei mai trasferito così lontano, in un posto con delle tradizioni e culture tanto diverse dalle nostre?

Ne approfitto per segnalarvi unico blog italiano interamente dedicato alle hawaii: https://lovehawaii.it/ e in particolare questa pagina: https://lovehawaii.it/7-domande-cosa-sapere-hawaii/

Our Hawaii

Aloha!

Here’s how these fantastic islands welcome you … a simple word, but which for years has been giving off that exotic, colorful, positive something especially in us Italians.

So, with the same energy, I want to start telling you about our Hawaii that we are lucky enough to live not only as residents but also as tourists .. so we enjoy both his daily life and the new, different, unexpected places that we still have to discover.

We live on the Island of Oahu, a reference point for Hawaii with its capital Honolulu.

It is a large island with a high population density (around one million people). It is different in every part, from north to south, from east to west. It never bores you, I’d say! ?

Oahu extends over approximately 1,600 km, with a territory dense with green vegetation for most of the year. It has small and large bays, a fantastic volcanic crater, wide and narrow beaches, all bordering the ocean that manages to give us the most varied shades of blue!

There are many opportunities that this island offers and so, my husband and I also tried to take as many as possible:

  • Hiking – immersed in the wonderful nature
  • Sunbathing lying on more and less famous beaches
  • Snorkeling between turtles and funny colored fishes, delicate and precious corals
  • Surfing and bodyboarding lessons
  • Local and international food tastings
  • Sparkling fireworks
  • Ukulele concerts
  • Hula lessons
  • Go to the local farms to take home the real Macadamias, the local fruit at KM 0, the coconut, the honey

As soon as we moved to Honolulu, everyone from home asked me how for me Hawaii were, what the Hawaiians were like; I replied that I still needed time to understand, to have clear ideas ..

After a year in this wonderful reality, I feel I can surely say that the greatest wealth and characteristic of these fantastic and colorful islands is precisely their being unique! Immersed in the ocean, halfway between the West and the East, they are a great mixture of races, traditions, flavors, cultures, holidays, religions, habits ..

A few historical references will certainly help me to explain the reason for these statements:

The Hawaiian islands were reached and inhabited for the first time 1,500 years by the Polynesians, thus giving a floral input of colors, dances and flavors to this archipelago.

At the end of the 18th century, the Europeans led by Captain Cook arrived here for the first time and after about a hundred years, when the sugar plantations continued to produce exponentially, workers arrived from China and then from the Philippines, Korea, Japan.

It is above all from this workforce that well mixed with the Polynesian traits derive the wonderful traits of today’s Hawaiians.

Everywhere in these islands you can find many restaurants of oriental cuisine and the one that I discovered I like the most is the Korean one!

A site that sums up and tells the Hawaiian story is https://www.gohawaii.com/hawaiian-culture/history

And have you ever had the opportunity to visit Hawaii?

If not, what in particular would you like to know about these islands?

And then, have you ever moved so far, to a place with traditions and cultures so different from ours?

Nuestro Hawaii

Aloha!

Así es como estas islas fantásticas le dan la bienvenida … una palabra simple, pero que durante años ha estado emitiendo ese algo exótico, colorido y positivo, especialmente en nosotros los italianos.

Entonces, con la misma energía, quiero comenzar a contarles sobre nuestro Hawái que tenemos la suerte de vivir no solo como residentes sino también como turistas … para que podamos disfrutar tanto de su vida diaria como de los nuevos, diferentes e inesperados lugares que aún tenemos que descubrir.

Vivimos en la isla de Oahu, un punto de referencia para Hawai con su capital Honolulu.

Es una isla grande con una alta densidad de población (alrededor de un millón de personas). Es diferente en cada parte, de norte a sur, de este a oeste. ¡Nunca te aburre, diría! ?

Oahu se extiende sobre aproximadamente 1.600 km, con un territorio denso con vegetación verde durante la mayor parte del año. Tiene bahías pequeñas y grandes, un cráter volcánico fantástico, playas anchas y estrechas, todas bordeando el océano que logra darnos los más variados tonos de azul.

Hay muchas oportunidades que ofrece esta isla y, por lo tanto, mi esposo y yo también intentamos aprovechar la mayor cantidad posible:

  • Senderismo: inmerso en la naturaleza maravillosa
  • Caliéntate del sol en playas más y menos famosas
  • Snorkel entre tortugas y peces de colores divertidos, corales delicados y preciosos
  • Clases de surf y bodyboard
  • Degustaciones de comida local e internacional.
  • Fuegos artificiales espumosos
  • Conciertos de ukelele
  • Lecciones de hula
  • Ve a las granjas locales para llevarte a casa las verdaderas macadamias, la fruta local en KM 0, el coco, la miel

Tan pronto como nos mudamos a Honolulu, todos en casa me preguntaban cómo eran estos Hawái, cómo eran los hawaianos; Le respondí que aún necesitaba tiempo para entender, para tener ideas claras …

¡Después de un año en esta maravillosa realidad, siento que puedo decir con seguridad que la mayor riqueza y característica de estas islas fantásticas y coloridas es precisamente que son únicas! Inmersos en el océano, a medio camino entre Occidente y Oriente, son una gran mezcla de razas, tradiciones, sabores, culturas, fiestas, religiones, hábitos …

Algunas referencias históricas ciertamente me ayudarán a explicar la razón de estas declaraciones:

Las islas hawaianas fueron alcanzadas y habitadas por primera vez hace 1.500 años por los polinesios, dando así un aporte floral de colores, danzas y sabores a este archipiélago.

A fines del siglo XVIII, los europeos liderados por el Capitán Cook llegaron aquí por primera vez y después de unos cien años, cuando las plantaciones de azúcar continuaron produciendo exponencialmente, llegaron trabajadores de China y luego de Filipinas, Corea, Japón.

Es sobre todo de esta fuerza laboral que bien mezclados con los rasgos polinesios derivan los maravillosos rasgos de los hawaianos de hoy.

¡En todas partes de estas islas puedes encontrar muchos restaurantes de cocina oriental y el que descubrí que me gusta más es el coreano!

Un sitio que resume y cuenta la historia hawaiana es https://www.gohawaii.com/hawaiian-culture/history

¿Y alguna vez has tenido la oportunidad de visitar Hawai?

Si no, ¿qué le gustaría saber en particular sobre estas islas?

Y luego, ¿alguna vez te has mudado tan lejos, a un lugar con tradiciones y culturas tan diferentes a las nuestras?

Aprovecho esta oportunidad para informarles sobre un buen blog en espaȵol que habla y describe Hawaii: https://viajeros360.com/2018/08/08/hawaii-guia-de-viaje/

 

Hi everybody!

For this Sunday, some Italian tradition even here in Hawaii: Polpette al Sugo. For you Meatballs in Tomato Sauce.

As everybody in the world, we are facing this sad pandemic due to Coronavirus, so we have time to cook fresh meals and with longer preparation.

I chose this recipe for me and my husband:

https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2016/oct/18/meatball-recipe-rachel-roddy-a-kitchen-in-rome

Serves 3-4
2 slices of day-old bread (about 50g), crusts removed
A little milk
500g minced beef
2 eggs, lightly beaten
A small garlic clove
A sprig of parsley
Salt and black pepper

For the sauce
750g ripe, fresh tomatoes
6 tbsp extra virgin olive oil
1–2 garlic cloves, peeled or crushed
A pinch of red chilli flakes (optional)
A tin of peeled plum tomatoes, chopped roughly in the tin
1 tbsp tomato puree (optional)
Salt

1 Rip the bread and soak in a little milk until soft, and easily crumbled. Squeeze out excess milk. Put the crumbs in a large bowl along with the beef and lightly beaten eggs.

2 Peel and chop the garlic very finely along with the parsley, salt and pepper. Add to the meat, then use your hands to mix everything together.

3 Divide the mixture into 12 meatballs: if the mixture is very sticky, flour your hands lightly. Let the meatballs rest.

4 Meanwhile, make the sauce. Peel the fresh tomatoes by plunging them first in boiling water, then in cold, at which point the skins should slip off. Then chop them roughly.

5 Peel the garlic and crush for a milder flavour or finely chop for stronger. Put 4 tbsp of the olive oil in a large, deep frying pan or cassarole and cook the garlic gently over a low heat until it is fragrant. At this point you can remove the whole garlic if you wish.

6 Add the chopped tomatoes and chilli. Cook for 5 minutes, then add the final 2 tbsp oil and the tinned tomatoes. Add 1 tbsp tomato puree if you feel it needs it. Cook for 20–40 minutes, or until the sauce is rich and thick.

7 Drop the meatballs in the sauce, making sure they are submerged. Turn the heat to low, cover the pan and poach for 15 minutes, by which time the meatballs should be cooked through but still tender.

 

I thinik this is a good recipe and well explained.

My few changes as you can see from the picture:

  • only onion, no garlic
  • milk replaced from two more eggs
  • breadcrumbs instead of old bread
  • instead of salt, i use crushed red pepper
  • for the tomato sauce, i use the classic soup starter ingredients: carrots, celery, onions
  • after adding the meatballs in the tomato sauce, i put some whole rosemary to add a touch of «perfum» i say..

In this special period, every doctor is suggesting us to help our body to be at its best shape, so i am adding CHIA SEEDS at any recipe that allows this new ingredient. I added it during the preparation of the meatballs. Nobody noticed a change of flavor and i am happy cause i could share all this important elements to our nutrition:

  • Chia seeds are a good source of omega-3 fatty acids, fiber, antioxidants, iron, and calcium.
  • A 28-gram, or 1-ounce, serving of chia seeds also contains 5.6 grams of protein.
  • https://www.medicalnewstoday.com/articles/291334

Hope you enjoyed my suggestions, can’t wait to see your polpette! 🙂

 

Ci sono tante cose che mi piacerebbe raccontare della mia vita, ho sempre pensato che condividere delle esperienze umane possa essere comunque utile, almeno così è stato ed è per me.
Non solo in modo attivo, come vorrei tentare ora, ma forse e soprattutto … passivo.
Credo possa essere considerato quasi un atto di generosità ed empatia tra persone, un supporto diverso che esula dai rapporti di amicizia o familiari.

Mi riferisco a quei momenti in cui nella testa, nella vita c’è tanta confusione ed ascoltare le esperienze, i dubbi, le emozioni degli altri… a me aiuta!

Quindi eccomi qui, pronta a cominciare questo momento di condivisione e vorrei partire raccontandovi della grande decisione di cambiare vita per Amore del mio fidanzato, ora marito, e della Famiglia che speriamo di allargare un giorno.
In fondo Famiglia lo siamo anche adesso, anche senza figli.

È stata una decisione difficile, difficilissima. Un rischio grande, grandissimo.
Lo è anche adesso, non abbiamo nulla di assolutamente sicuro, certo.
Tutto potrebbe finire in un attimo e farti pentire amaramente!

Ma facciamo, tutti insieme, un passo indietro:
Aprile 2018. Fidanzati da un anno e mezzo (non tantissimo, calcolando che lui ha passato molto di questo tempo in lunghe trasferte transoceaniche), ero da sette anni una Manager Sportiva (lavoro che ho amato profondamente), avevo un papà purtroppo affetto da Mieloma Multiplo Micro molecolare (che me lo ha portato via lo scorso aprile, Amore mio).

Era da diverso tempo che ventilava questa idea del trasferimento all’estero, pensiero che si è concretizzato in talmente pochi giorni, che non ho avuto molto tempo per ponderare, per decidere se accettare o meno..
Amavo e amo il mio Mauro, non volevo più vivere la nostra storia ad intermittenza, con la distanza che spesso ci allontanava e scombussolava il nostro equilibrio, la nostra vita di coppia.

Chiaramente nella mia testa si aggrovigliavano dilemmi sulla mia Famiglia, sulla mia carriera. Lasciare il lavoro che tanto amavo, staccarmi dai miei atleti, gli obiettivi che ancora volevo raggiungere… In questa nube di dubbi, il dolore più grande sarebbe stato allontanarmi dal mio Papone e lasciare mia Mamma a combattere contro quel maledetto male che si stava prendendo il nostro amato capofamiglia.

Carica di tutte queste incertezze, andai a parlarne con lei: la mia mitica, insostituibile, grintosa e positiva MAMMA. Come sempre, è stata molto decisa e diretta, “Amore mio, noi ti ringraziamo e ti amiamo, ma siamo la tua Famiglia di origine. Hai sempre fatto molto per noi, ma è ora che pensi alla tua Famiglia futura”.
Quanto altruismo, forza, speranza e Amore mi ha trasmesso con quelle parole?
Quanto sono Fortunata ad essere sua figlia!

Vi siete mai trovati a prendere una decisione simile, sia da madri che da figli?
E in generale, quanto vi hanno messo e vi mettono in crisi le grandi decisioni?

Quindi condividiamo, condividete, perché tutto sarà più facile e magari “leggero”.

There are many things that I would like to tell about my life, I always thought that sharing human experiences could always be useful, it has always been like this at least for me.
Not only in an active way, as I would like to try to do now, but perhaps and above all … passively.
I think it can be considered almost an act of generosity and empathy between people, a different support that goes beyond friendship or family relationships.

I refer to those moments in which there is a lot of confusion in our head, in our life and listening to other people  experiences, doubts, emotions … helps me!

So here I am, ready to begin moments of sharing and I would like to start by telling you about the great decision to change my life for the love of my boyfriend, now husband, and the family that we hope to enlarge one day.
After all, we are a family now too, even without children.

It was a difficult decision, a very difficult one. A great, great risk.
It is also now, we have nothing absolutely sure, of course.
Everything could end in an instant and make you regret bitterly!

But let’s all take a step back:
April 2018. Dating for a year and a half (not a lot, calculating that he spent a lot of this time in long transoceanic trips), I was a Sports Manager since 2010 (job and position that I loved deeply), I had a dad unfortunately affected by Mieloma Multiple Micro molecular (which took him away from me last April, My love).

This idea of ​​moving abroad was in the air lately but took just few days to materialize, so I didn’t have much time to ponder, to decide whether to accept or not ..
I loved and love my Mauro, I no longer wanted to live our story intermittently, with the distance that often pushed us away and disrupted our balance, our life as a couple.

Clearly dilemmas about my family, about my career, were tangled in my head. Leaving the job I loved so much, detaching myself from my athletes, the goals I still wanted to achieve … In this cloud of doubts, the greatest pain would have been to get away from my sweet Dad and leave my Mama to fight against that damned evil that was taking our beloved Man.

Filled with all these uncertainties, I went to talk about it with her: my great, irreplaceable, gritty and positive MOTHER.

As always, she was very determined and frank, «My love, we thank you and love you, but we are your previously family. You have always done a lot for us, but now it is time for you to think about your future family.»
How much altruism, strength, hope and love she has transmitted to me with those words?
How lucky I am to be her daughter!

Have you ever found yourself making a similar decision, both as parents and as children?
And in general, how much have big decisions put you in crisis?

So let’s share, share, because everything will be easier and maybe «lighter».

Hay muchas cosas que me gustaría contar sobre mi vida, siempre pensé que compartir experiencias humanas podría ser útil para los otros, por lo menos asì fue para mí.
No solo de forma activa, como me gustaría probar ahora, sino quizás y sobre todo … pasivamente.
Creo que puede considerarse casi un acto de generosidad y empatía entre las personas, un apoyo diferente que va más allá de la amistad o las relaciones familiares.

Me refiero a esos momentos en los que hay mucha confusión en la cabeza, en la vida y escuchar las experiencias, dudas, emociones de los demás … ¡me ayuda!

Así que aquí estoy, lista para comenzar este momento de compartir y me gustaría ir contándoles la gran decisión de cambiar mi vida por el amor de mi novio, ahora esposo y la familia que esperamos ampliar algún día.
Después de todo, ya somos una familia, incluso sin hijos.

Fue una decisión difícil, muy difícil. Un gran, gran riesgo.
Lo es todavia ahora, no tenemos nada absolutamente seguro, por supuesto.
¡Todo podría terminar en un instante y hacer que te arrepientas amargamente!

Pero hacemos un paso atrás:
Abril de 2018. Novios desde un año y medio (no mucho, calculando que Mauro pasó mucho de este tiempo en largos viajes transoceánicos), yo era manager deportiva durante siete años (trabajo que me encantó), desafortunadamente tuve un padre afectado por Mieloma Múltiple Micro molecular (que lo alejó de mí en abril pasado, mi amor).

Fue por algún tiempo que surgió esta idea de mudarse al extranjero, un pensamiento que tardó tan pocos días en materializarse, que no tuve mucho tiempo para reflexionar, para decidir si aceptaba o no …
Amo y amaba a mi Mauro, y no quería mas vivir nuestra historia de forma intermitente, con la distancia que a menudo nos alejaba y perturbaba nuestro equilibrio, nuestra vida como pareja.

Claramente, los dilemas sobre mi familia, sobre mi carrera, estaban enredados en mi cabeza. Dejar el trabajo que tanto amaba, separarme de mis atletas, los objetivos que aún quería alcanzar … En esta nube de dudas, el mayor dolor hubiera sido alejarme de mi querido padre y dejar a mi mamá para luchar contra el maldito mal que estaba tomando nuestro maravilloso sostén de la familia.

Llena de todas estas incertidumbres, fui a hablar de eso con ella: mi MADRE mítica, insustituible, valiente y positiva. Como siempre, ella fue muy decidida y directa: «Mi amor, te agradecemos y te amamos, pero nosotros somos tu familia de origen. Siempre has hecho mucho por nosotros, pero es hora de que piense en tu futura familia «.
¿Cuánto altruismo, fuerza, esperanza y amor me ha transmitido con esas palabras?
¡Qué suerte tengo de ser su hija!

¿Alguna vez te has encontrado tomando una decisión similar, tanto como padres tanto como niños?
Y en general, ¿cuánto las grandes decisiones te han puesto y te ponen en crisis?

Entonces, compartamos, compartamos, porque todo será más fácil y tal vez «ligero».

Il y a beaucoup de choses que j’aimerais dire sur ma vie, j’ai toujours pensé que partager des expériences humaines pouvait être utile, c’était souvent aussi pour moi.
Non seulement de manière active, comme je voudrais essayer maintenant, mais peut-être et surtout … passivement.
Je pense que cela peut être considéré comme un acte de générosité et d’empathie entre les gens, un soutien différent qui va au-delà de l’amitié ou des relations familiales.

Je me réfère à ces moments où il y a beaucoup de confusion dans la tête, dans la vie et écouter les expériences, les doutes, les émotions des autres … ça m’aide!

Me voici donc, prêt à entamer ce moment de partage et je voudrais partir en vous racontant la grande décision de changer ma vie pour l’amour de mon copain, maintenant mari, et de la famille que nous espérons agrandir un jour.
Après tout, nous sommes dejà une famille, même sans enfants.

Ce fut une décision difficile, très difficile. Un grand, grand risque.
C’est comme ça aussi maintenant, nous n’avons rien d’absolument sûr, bien sûr.
Tout pourrait finir en un instant et vous faire regretter amèrement!

Mais commencons de Avril 2018. Engagé depuis un an et demi (pas beaucoup, calculant qu’il a passé beaucoup de temps en longs voyages transocéaniques), j’ai été manager sportif pendant sept ans (travail que j’aimais profondément), j’avais un papa malheureusement affecté par Mieloma Multiple Micro moléculaire (qui l’a éloigné de moi en avril dernier, mon amour).

C’est pendant un certain temps que cette idée de partir à l’étranger s’est diffusée, une pensée qui a mis si peu de temps à se matérialiser, que je n’ai pas eu beaucoup de temps pour réfléchir, pour décider d’accepter ou non ..
J’aime et j’aimais mon Mauro, je ne voulais plus vivre notre histoire par intermittence, avec la distance qui nous éloignait souvent et perturbait notre équilibre, notre vie de couple.

De toute évidence, des dilemmes concernant ma famille, ma carrière, étaient enchevêtrés dans ma tête. Quitter le travail que j’aimais tant, me détacher de mes athlètes, les objectifs que je voulais encore atteindre … Dans ce nuage de doutes, la plus grande douleur aurait été de m’éloigner de mon Pére et de laisser ma maman lutter contre ce maudit mal qui prenait notre soutien de famille bien-aimé.

Rempli de toutes ces incertitudes, je suis allé en parler avec elle: ma MÈRE mythique, irremplaçable, granuleuse et positive. Comme toujours, elle était très déterminée et directe: «Mon amour, nous te remercions et t’aimons, mais nous sommes ta famille d’origine. Vous avez toujours fait beaucoup pour nous, mais il est temps pour vous de penser à votre future famille. »
Combien d’altruisme, de force, d’espoir et d’amour m’a transmis avec ces mots?
Quelle chance j’ai d’être sa fille!

Vous êtes-vous déjà retrouvée à prendre une décision similaire, à la fois en tant que parentet en tant qu’enfant?
Et en général, dans quelle mesure les grandes décisions vous ont mettis-elles et vous mettent-elles en crise?

Partageons donc, partageons, car tout sera plus facile et peut-être «léger».

Há muitas coisas que gostaria de contar sobre a minha vida, sempre pensei que compartilhar experiências humanas poderia ser útil, assim é para mim. Não somente de maneira ativa, como gostaria de tentar agora, mas talvez e acima de tudo … passivamente. Eu acho que pode ser considerado quase um ato de generosidade e empatia entre as pessoas, um apoio diferente que vai além da amizade ou das relações familiares. Refiro-me àqueles momentos em que há muita confusão na cabeça, na vida e ouvir as experiências, dúvidas, emoções dos outros … me ajuda!

Então, aqui estou eu, pronta para começar a compartilhar alguns dos meus momentos de vida. Gostaria de falar   sobre a grande decisão de mudar minha vida pelo amor de meu namorado, agora marido e família, que esperamos ampliar um dia. Afinal, agora também somos uma família, mesmo sem filhos.

Foi uma decisão difícil, muito difícil. Um grande, grande risco. Não temos nada absolutamente certo, é claro. Tudo pode terminar em um instante e fazer você se arrepender amargamente!

Mas vamos dar um passo atrás. Abril de 2018. Namoro por um ano e meio (não muito, calculando que ele passava muito tempo em longas viagens transoceânicas), fui gerente de esportes por sete anos (trabalho que amei profundamente), tive um pai infelizmente afetado por mieloma Múltipla Micro molecular (que o tirou de mim em abril passado, meu amor).

Foi por algum tempo que essa idéia de mudar para o exterior foi ao ar, um pensamento que levou poucos dias para se materializar, que eu não tive muito tempo para refletir, para decidir se aceitava ou não. Eu amo e amava meu Mauro, não queria mais viver nossa história de forma intermitente, com a distância que muitas vezes nos afastava e atrapalhava nosso equilíbrio, nossa vida como casal.

Claramente dilemas sobre minha família, sobre minha carreira, estavam emaranhados na minha cabeça. Deixando o trabalho que tanto amava, me distanciando dos meus atletas, os objetivos que eu ainda queria alcançar … Nesta nuvem de dúvidas, a maior dor teria sido me afastar do meu amado Pai e deixar minha mãe para lutar contra o mal que estava tomando. nosso amado ganha-pão.

Cheio de todas essas incertezas, fui conversar com ela: minha mãe mítica, insubstituível, corajosa e positiva. Como sempre, ela foi muito determinada e direta: «Meu amor, nós te agradecemos e te amamos, mas somos sua família de origem. Você sempre fez muito por nós, mas é hora de pensar em sua futura família. »
Quanto altruísmo, força, esperança e amor me transmitiram com essas palavras?
Que sorte tenho de ser filha dela!

Você já se viu tomando uma decisão semelhante, tanto como pais quanto como criança?
E, em geral, quanto as grandes decisoes colocam voces em crise?

E o que pensar sobre tomar grandes decisoes na vida que podem impactar sua zona de conforto?

Então, vamos compartilhar, compartilhar, porque tudo será mais fácil e talvez «leve».

Es gibt so viele Dinge über meinem Leben, die ich gerne erzählen möchte.

Ich habe immer gedacht, daß es kann hilfreich die menschinschen Erfahrung zu mitteilen sein, und für mich es war so.

Es war nicht nur aktiv, wie ich es gerne jetzt versuchen möchte, aber vielleicht und vor allem… passiv.

Ich glaube, daß die menschlichen Erfahrungen fast als ein Akt der Großzügigkeit und Mitgefühl angesehen werden kann, es ist eine andere Beihilfe, daß kann die über Freundschaft oder Familie hinausgehen.

Ich meine die Momente, in denen es gibt so viel Verwirrung im Kopf und Leben, und manchmal hilft es mir, andere Erfahrungen, Zweifeln oder Gefühle zu hören.

Da bin ich also, ich bin bereit meine Erfahrungen zu teilen.

Lassen Sie mich beginnen, Ihnen von der Entscheidung von mein Leben zu ändern erzählen.

Ich tat es für meinen Verlobten, der mein Mann wurde, ich tat es für die Familie und wir hoffen, daß wir unsere Familie eines Tages zu erweitern kann.

Wir sind schon eine Familie, auch wenn wir keine Kinder haben.

Es war eine schwere Entscheidung, äußerst schwierig. Es war ein großes Risiko, sehr groß.

Es ist dasselbe auch jetzt: natürlich wir haben kein absolut Sicheres.

Alles könnte im Nu vorbei sein, und du könntest es ein Leben lang bereuen.

Jetzt gemeinsam, treten wir mal einen Schritt zurück.

April 2018: Mauro und ich waren seit anderthalb Jahren verlobt (es war nicht sehr, wenn man bedenkt, daß er hat lange Zeit im Ausland gearbeitet). Ich war seit sieben Jahren Sportmanagerin (ich liebte völlig meine Arbeit), mein Vater hatte leider ein Mikromoleculares Multiples Myelom (er ist letzten April gestorben, meine Liebe).

Lange Zeit wurde über diese Idee des Umzugs ins Ausland gesprochen, und dieser Gedanke hat sich innerhalb weniger Tage bewahrheitet. Ich hatte nicht viel Zeit zu überlegen, zu entscheiden, ob ich es zu annehmen oder nicht.

Iche liebte und ich liebe meinen Mauro, aber ich wollte nicht mehr unsere unregelmäßige Liebesgeschichte fortsetzen. Oft die Abstand hat uns voneinander entfernt, und es hat unser Gleichgewicht und Beziehung gestört.

Natürlich hatte ich viele Zweifel an meiner Familie und an meiner Karriere. Ich mußte meine geliebtes Arbeit mit den Athleten verlassen, und den Ziel, daß ich erreichen wollte, aufgeben.

Aufgrund aller dieser Zweifeln, ich wußte, daß den großten Schmerz war von mein Vater (mein Papone) wegzukommen, und meine Mutter hätte allein diese verdammte Krankheit bekämpfen sollen.

Mit all diesen Unsicherheiten, ging ich zu meiner MUTTER darüber zu sprechen. Sie ist meine mythischen, unersetzliche, mutige Mutter und sie hat immer eine positive Einstellung.

Wie immer, sie ist sehr entschieden und direkt gewesen, und sie hat mir gesagt: “Meine Liebe, wir danken dir und lieben dich, aber wir sind deine ursprüngliche Familie. Du hast immer so viel für uns gegeben, aber jetzt ist es Zeit, an deine zukünftige Familie zu denken.”

Wieviel Selbstlosigkeit, Stärke, Hoffnung und Liebe hat sie mir mit diesen Worten verbreitet?

Ich schätze mich sehr glücklich, seine Tochter zu sein!

Haben Sie jemals eine solche Entscheidung wie eine Mutter oder wie eine Tochter getroffen?

Im Allgemeinen, wie schwer war die große Entscheidungen zu treffen?

Deshalb, teilen Sie bitte Ihre Erfahrungen, teilen wir, dann hoffentlich wird alles einfacher und vielleicht so “leicht” für uns.